Mosca: Indignazione per la baby sitter rilasciata dal tribunale dopo aver scontato solo 5 anni di carcere, in seguito all’uccisione della bambina di 4 anni, che accudiva. La donna, nel 2016, dopo aver commesso l’orribile delitto, è andata in giro per le strade di Mosca sventolando la testa insanguinata della bambina, mentre gridava “Allahu Akbar”
Era l’anno 2016 quando i giornali internazionali hanno riportato la notizia: “L’ho fatto perché me l’ha ordinato Allah“. Così aveva spiegato la baby sitter omicida di Mosca, dopo il folle gesto commesso.
Gyulchekhra Bobokulova ha prima decapitato la bambina di 4 anni che seguiva da oltre un anno e mezzo, Nastya M., poi ha dato fuoco all’appartamento dove si trovava e si è diretta verso la vicina stazione della metropolitana urlando “Allah Akbar” (“Allah è grande”). Qui, era stata fermata dalla polizia mentre minacciava di farsi esplodere (nessun ordigno le è stato trovato addosso o nella zona). La donna, portata la mattina stessa in tribunale aveva confessato il delitto dicendosi pentita. Per lei i giudici avevano stabilito l’arresto. Dietro l’orrore, gli inquirenti sospettavano ci possa essere stato qualcosa di più che il gesto folle di una psicopatica.
Dopo la condanna, la donna è stata “curata” dai medici russi poichè le avevano diagnosticato un “disturbo psichiatrico cronico” che l’ha portata a uccidere la bambina e sfoggiare la sua testa.
Dopo che il tribunale ha comunicato il suo rilascio, dopo 5 anni dall’accaduto, si è creato un dissenso da parte di tutti, in quanto si pensa che la tata rappresenti un rischio per la società.
All’indomani del rilascio della donna, i genitori della bambina hanno contestato la sentenza del tribunale secondo cui la tata – che aveva vissuto con la sua famiglia per diversi anni – era malata, e hanno chiesto che affrontasse un processo adeguato e proporzionale a ciò che aveva commesso.
Sono stati sostenuti dal leader dell’opposizione russa Alexei Navalny che ha messo in dubbio che la diagnosi psichiatrica fosse politicamente motivata.
Ma Bobokulova è stata inviata per cure psichiatriche obbligatorie in ospedale.
La madre della vittima, Ekaterina Mescheryakova, ha detto: “La mia famiglia non può sentirsi al sicuro se Bobokulova è libera. Durante le indagini, ha testimoniato che aveva intenzione di uccidere tutta la nostra famiglia”.
Lo psichiatra Artem Gillen ha dichiarato: “Con la schizofrenia, le ricadute sono sempre possibili.
“È impossibile evitarli al 100%, puoi solo ridurli al minimo.
“Dopo essere stati dimessi dall’ospedale, questi pazienti sono sottoposti a una supervisione speciale ma non totale”.
La donna, dopo aver chiesto scusa alla madre della bambina, ora è libera e sotto cura farmacologica presso la sua abitazione dove è sorvegliata.
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