L’assegno unico e universale sta per diventare una realtà e si punta a renderlo accessibile già nella prossima legge di Bilancio: si tratterebbe di una misura che tiene insieme tutti i bonus e le detrazioni attualmente esistenti per le famiglie con figli a carico. Per mettere in campo questa misura, però, servono risorse aggiuntive da stanziare con la manovra.
L’assegno per i figli, che spetta a tutti genitori, è diventato per il Governo, una priorità rispetto agli altri bonus che saranno erogati: dal prossimo autunno infatti, dovrebbe arrivare il progetto per il nuovo assegno che riguarda 11 milioni di famiglie con figli a carico e che viene percepito a partire dal settimo mese di gravidanza.
A spiegare come potrebbe funzionare l’assegno unico è Repubblica, anticipando quelle che potrebbero essere le indicazioni che seguirà il governo nella stesura della misura.
L’assegno riguarderà le famiglie con figli e verrà percepito fino al compimento del 18esimo anno di età. Poi la cifra si ridurrà progressivamente fino ai 21 anni del figlio. L’assegno viene maggiorato per ogni figlio successivo al secondo e in caso di figlio disabile l’importo sale di una cifra tra il 30% e il 50%. L’assegno è unico in quanto terrà insieme otto diverse misure attualmente esistenti, tra bonus e detrazioni. Ed è invece universale perché è rivolto a tutti, anche lavoratori autonomi e disoccupati, anche se quasi certamente verrà calibrato sulla base del reddito Isee dei nuclei familiari. L’idea del governo sembra essere quella di mettere questi soldi direttamente in busta paga. Magari già da gennaio.
Per attuare il Family Act si pensa possano essere necessari 6-7 miliardi aggiuntivi: non basta il riordino delle misure per la famiglia attualmente esistenti, che frutterebbe circa 15 miliardi. Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio, infatti, in totale di miliardi ne servirebbero 22. O, forse, anche di più, calcolando altre ipotesi per cui si potrebbe arrivare ad aggiungere 11 miliardi in totale. Altro rischio è quello di una riduzione dell’assegno per una parte della platea dei beneficiari. In alcuni degli scenari ipotizzati, infatti, ci sarebbe una riduzione della cifra mensile per delle fasce di reddito. Ipotesi che il governo vuole scongiurare, il che potrebbe richiedere un’ulteriore aggiunta di risorse. L’obiettivo è che nessuno prenda meno di oggi. La ministra della Famiglia, Elena Bonetti, sempre a Repubblica spiega che sta cercando di capire se sarà possibile accedere ai fondi europei del Recovery Fund per finanziare l’assegno unico.