Sono questi gli sfortunati a cui l’INPS dimezzerà i soldi dell’assegno ordinario d’invalidità mensile nel 2022
L’assegno ordinario di invalidità è una prestazione erogata dall’INPS ai lavoratori la cui capacità lavorativa risulti ridotta a meno di un terzo a causa di un’accertata infermità di natura fisica o mentale.
INPS concede l’assegno ordinario di invalidità ai lavoratori:
- dipendenti;
- autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri);
- iscritti alla gestione separata.
L’importo dell’assegno di invalidità viene determinato con il sistema di calcolo misto che prevede che una quota sia calcolata con il sistema retributivo e una quota con il sistema contributivo oppure, se il lavoratore ha iniziato l’attività lavorativa dopo il 31 dicembre 1995, con il sistema contributivo.
L’assegno ha validità triennale, ma può essere rinnovato su richiesta dell’interessato.
Assegno ordinario d’invalidità mensile nel 2022: a chi verrà dimezzato?
Sebbene l’assegno ordinario di invalidità sia cumulabile con i redditi da lavoro, esistono dei vincoli che l’Istituto di Previdenza Sociale impone.
Quando l’INPS riconosce l’assegno ordinario d’invalidità AOI al richiedente, il trattamento ha validità triennale. Successivamente si può procedere alla richiesta di rinnovo fino a quando non si conferma automaticamente. L’ammontare della quota è assimilata alla pensione e si calcola nella stessa maniera delle pensioni dirette.
Dal momento che è cumulabile con redditi da lavoro, tale assegno può anche subire delle trattenute, secondo quanto stabilisce la Legge 335/1995. Se il reddito del titolare supera 4 volte il trattamento minimo annuo, l’assegno si riduce del 25%. Laddove il reddito del beneficiario dovesse superare 5 volte il trattamento minimo, l’importo dell’assegno subisce una trattenuta del 50%.
Quest’anno, l’importo del trattamento minimo INPS corrisponde a 523,83 euro mensili. Poniamo il caso che il reddito del lavoratore superi i 34.048,95 euro (ossia 523,83 moltiplicato per 13 mensilità e per 5 volte). In questo caso, l’INPS dimezzerebbe l’ammontare dell’AOI. Nel caso in cui l’assegno, già ridotto, dovesse superare l’importo del trattamento minimo, esso potrebbe subire una ulteriore riduzione al verificarsi di determinate circostanze.
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