Spunta un nuovo sussidio per chi cerca lavoro: non si chiamerà più Reddito di cittadinanza
Grosse novità per gli italiani che, afflitti dalla crisi economica da coronavirus, attendono degli aiuti sempre più consistenti da parte del Governo.
Si pensa (e resta comunque un ipotesi) che il movimento 5 stelle stia rimodulando il Reddito di cittadinanza, o meglio, lo stia per abolire per dar posto ad un sussidio completamente rinnovato.
Luigi Di Maio ha infatti avanzato l’ipotesi di modificare il target di beneficiari.
Come tutti sappiamo, il Reddito di Cittadinanza prevede un sussidio economico e l’introduzione nel mondo del lavoro (attualmente solo il 25% dei beneficiari ha trovato lavoro grazie ad esso).
Il reddito di cittadinanza si sdoppia
Il nuovo reddito di cittadinanza, che non avrà più questo nome, avrebbe l’obbiettivo di superare il doppio canale: sussidio economico e aiuto per il lavoro, separando i due aspetti. Dunque non più un aiuto ibrido che includa soldi e offerte lavorative. Chi lavora avrà un importo minore.
Il nuovo bonus insomma, andrebbe in sostegno ai lavoratori che faticano ad arrivare a fine mese: il sussidio sarebbe un sostegno economico per far fronte alle necessità.
Per chi il reddito di cittadinanza cambia nome e importo
Per tutti coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza attualmente, non ci sono novità, infatti, continueranno ad ottenerlo nella stessa modalità.
Gli altri, invece, potrebbero non ricevere più il reddito di cittadinanza, almeno così come lo intendiamo oggi. L’importo scenderebbe drasticamente e la misura cambierebbe anche nome. Precisiamo comunque che, al momento, siamo nel campo delle ipotesi.
Ricordiamo inoltre, che ad Aprile 2021 terminerà il contratto firmato con i Navigator, che si occupano di cercare un impiego ai beneficiari del reddito di cittadinanza. Questo fattore annullerebbe la possibilità di attuare il Nuovo Reddito di Cittadinanza, che richiede invece, l’utilizzo di un intermediario tra azienda e cittadino. Probabilmente si valuterà l’ipotesi di affidarsi al centro impieghi o alle agenzie interinali.
Nulla è confermato fin ora, si attendono aggiornamenti e novità.