Stop alle trombosi dopo il vaccino AstraZeneca: trovata la cura
Dopo i casi di trombosi post vaccino AstraZeneca, che hanno impaurito la popolazione mondiale, sembrerebbe esserci una svolta importante: è stata trovata una terapia rapida, definita “salvavita” dai ricercatori che potrebbe quindi bloccare eventuali complicanze mortali ma rare, del vaccino.
“I casi di trombosi rare osservati dopo la somministrazione di alcuni tipi di vaccino anti Covid, ovvero quelli a vettore virale come AstraZeneca e Johnson & Johnson, potrebbero essere curati, salvando la vita dei pazienti”: questo è quanto è stato dichiarato da uno studio pubblicato dal Journal of Thrombosis and Haemostasis condotto dai ricercatori dell’Ospedale Generale di Vienna. Come riporta Adnkronos, l’effetto avverso ha colpito 34 italiani che avevano ricevuto il preparato Vaxzevria (AstraZeneca).
Paul Knöbl e il suo team, ha studiato una terapia rapida che potrebbe essere un valido aiuto per risolvere il problema della trombosi: è a base di anticoagulanti che non contengono eparina, ma un alto dosaggio di immunoglobuline e prednisolone.
L’équipe ha curato con successo una paziente 62enne che aveva sviluppato trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino (Vitt) in seguito all’inoculazione del farmaco di AstraZeneca.
Il pericoloso quadro clinico, secondo gli scienziati, è indotto da una risposta immunitaria difettosa, per cui l’organismo produce anticorpi che attivano i trombociti con conseguente bassa conta delle piastrine e sviluppo di trombi.
Il tasso di mortalità della Vitt è molto alto, e si attesta tra il 40% e il 50%. Dunque quasi metà dei pazienti rischia il decesso, e per questo deve essere trattato con una terapia mirata e immediata davanti ai primi segnali.
Stop trombosi
La paziente era giunta in Pronto soccorso con macchie cutanee ed ematomi, con i sintomi di trombosi in via di sviluppo. Grazie alla rapida azione del team, è stata salvata.
I medici le hanno somministrato prima le immunoglobuline ad alto dosaggio per via endovenosa, al fine di bloccare la risposta immunitaria “sbagliata”, dunque cortisone e anticoagulanti specifici per prevenire la trombosi. Hanno evitato i classici preparati a base di eparina, che non devono essere utilizzati per prevenire la coagulazione, perché potrebbero causare o velocizzare lo sviluppo di trombosi.
“In questo caso, siamo stati in grado di descrivere per la prima volta l’efficacia di una strategia di trattamento potenzialmente salvavita per la trombosi indotta dal vaccino“, ha spiegato Paul Knöbl, come riporta Adnkronos. “Questa esperienza potrebbe essere di grande aiuto nel trattamento di altri pazienti con condizioni simili” sottoposti al vaccino di AstraZeneca e di Johnson & Johnson, ha concluso l’esperto.