E’ iniziata da poche settimane la terza fase di somministrazione del vaccino anti Covid, attualmente disponibile per immunocompromessi, over 80, residenti nelle Rsa, personale sanitario, over 60 e fragili.
Ma quali saranno gli effetti collaterali della terza dose?
Dunque, anche dopo la terza dose sono possibili disturbi lievi. In realtà, secondo dati diffusi il 1° ottobre dal Ministero della Sanità israeliano, gli effetti dovuti al richiamo sono «significativamente più leggeri» rispetto a quelli delle prime due iniezioni.
Il più comune è risultato la spossatezza generale, riscontrata in 86,6 persone per milione .
Il dolore nella zona della vaccinazione ha riguardato 42,7 persone per milione, mentre i disturbi gravi sono stati 19 ma è ancora in fase di valutazione l’eventuale collegamento con il vaccino.
Nelle Faq pubblicate sul sito del Ministero della Sanità israeliano si legge: «Effetti collaterali dopo la terza dose sono stati riscontrati in una piccola percentuale di adulti dai 60 anni in su e sono coerenti con quelli osservati dopo le prime due dosi o altri vaccini; generalmente includono dolore nella zona di iniezione, mal di testa, febbre, brividi, dolore muscolare».
Il sintomo più frequente è stato il dolore al braccio, avvertito nel 71% dei casi. Il 56% ha riportato stanchezza, il 43,4% mal di testa. Il 7% ha avuto dolori forti. Il 2% ha fatto ricorso all’assistenza medica, 13 persone sono state ricoverate in ospedale. Le percentuali sono in linea con quelle relative alla seconda dose di vaccino. Non ci sono ancora dati sul rischio di miocarditi e pericarditi dopo la terza dose, anche perché al momento il richiamo è stato offerto solo alle fasce di età più elevate (negli Usa over 65 e soggetti fragili), mentre i problemi cardiaci post vaccino (molto rari e non gravi) hanno colpito prevalentemente i giovani.
Vaccino Moderna per la terza dose: basta la metà
Recentemente l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha dato il via libera alla somministrazione della terza dose del vaccino Moderna (Spikevax) nelle persone da 18 anni in su. Per il richiamo (da fare a 6-8 mesi dalla seconda dose) è sufficiente una dose dimezzata. I dati disponibili, afferma l’Ema, indicano che i rischi di effetti collaterali dopo la terza dose sono simili a quelli osservati dopo la seconda.