Test sierologici gratuiti anche ai nonni dei bambini e ragazzi che vanno a scuola
Il Covid, come tutti ormai sappiamo, è particolarmente pericoloso per gli anziani che, a maggior ragione, devono essere tutelati e protetti. Obbligare i soggetti ultra sessantenni a chiudersi in casa, tenendosi lontano dai nipoti che frequentano la scuola, sarebbe ingiusto, nonostante questa possa rappresentare l’unica soluzione per salvaguardarli.
Per questo motivo diverse regioni hanno deciso di rendere gratuito il test sierologico per tutti i nonni che frequentano i propri nipoti e che sono studenti. La regione che ha aderito è l’ Emilia Romagna.
Test sierologici gratuiti per i nonni
Dopo la campagna di screening sierologici per gli alunni fino a 18 anni e i loro genitori, la Regione ha intenzione di allargare i test gratuiti anche ai nonni. Lo spiega a Repubblica Bologna l’assessore alla sanità Raffaele Donini: “Da qui a due settimane arriveranno i tamponi rapidi. E sto valutando una circolare per estendere anche ai nonni degli studenti dai 0 ai 18 anni, che hanno funzioni di custodia dei loro nipoti, la possibilità di fare il test sierologico gratuito in farmacia, come già avviene per i ragazzi e le loro famiglie“.
Test sierologici nelle farmacie: ecco dove farli
Per i test sierologici sono state coinvolte le farmacie: quasi 800 hanno aderito in Emilia Romagna. E al primo giorno è stato un successo di numeri: 10mila, secondo le stime di Federfarma, i test sierologici a studenti e famiglie nel primo giorno di attività. “Abbiamo registrato da subito un altissimo interesse da parte dei cittadini, che si recano in farmacia o chiamano per prenotare il test”, spiega Achille Gallina Toschi, presidente di Federfarma Emilia-Romagna.
Ma l’assessore Donini parla anche del dramma delle case di riposo e della scelta di alcune strutture di chiudere completamente le porte alle visite dei famigliari per paura del contagio. “Rispetto e comprendo la decisione dei gestori”, dice. “Con la vicepresidente Elly Schlein ne abbiamo parlato e condividiamo un autentico tormento. Per me è anche una questione etica, non solo sanitaria, mi sento impegnato a indicare una via d’uscita: affidare alle case per anziani una dotazione di tamponi rapidi affinché da novembre si possano riprogrammare le visite contingentate dei parenti”.