Salute

Torino, nuovo farmaco riesce ad aggredire il cancro ai polmoni e al pancreas

Una notizia che profuma di speranza, quella di un farmaco per potrebbe bloccare ed aggredire il cancro ai polmoni e al pancreas.

La ricerca, guidata dal professor Alberto Bardelli, ha utilizzato un inibitore che rallenta la crescita del gene Kras G12C considerato incurabile.

Il farmaco della speranza

Le ricerche scientifiche fanno sempre passi da gigante e ora arrivano grosse novità sulla cura del cancro al polmone e al pancreas. Un’equipe internazionale, guidata dal professor Alberto Bardelli, direttore del Laboratorio di Oncologia Molecolare all’Irccs Candiolo (Torino), ha dichiarato che il farmaco antitumorale Amg510 è un buon inibitore del gene KrasG12C. Tale gene è presente nelle persone affette da cancro ai polmoni, colon-retto e pancreas. L’utilizzo del farmaco, seppur in una fase ancora sperimentale, ha mostrato risultanti soddisfacenti.

Grazie a dei modelli in vitro, gli scienziati hanno osservato come l’utilizzo del farmaco distrugge  le cellule del cancro ai polmoni. Per quanto riguarda le cellule del colon-retto invece, la crescita verrebbe ostacolata solo per un breve lasso di tempo.

“Abbiamo cercato di comprendere i meccanismi alla base delle differenze tra cancro ai polmoni e di quello al colon-retto“, spiega Sandra Misale, “ci sono differenze intrinseche nel manifestarsi tra i due tipi di cancro, anche in presenza della stessa mutazione del gene Kras. Queste scoperte hanno una rilevanza immediata per i pazienti affetti da cancro al colon-retto con un tumore causato dalla mutazione di quel gene in particolare“. Attaccando i recettori del fattore di crescita epidermico attraverso questo medicinale è possibile procurare la morte delle cellule malate e cancerose.

La sperimentazione ora verrà attuata sull’uomo con la speranza che tutto sia reale e concreto.

Questi medicinali mirati – anticorpi monoclonali – sono già approvati per il trattamento di altri sottotipi di cancro al colon-retto.

Il gruppo di ricerca ha testato questa combinazione farmacologica in modelli preclinici derivati da pazienti affetti da cancro al colon-retto, fra cui organoidi tumorali, riscontrando una riduzione della crescita del cancro in alcun i casi completa regressione del tumore. Nel futuro, grazie a questo studio sperimentale, che necessita di conferme sull’uomo, si potrebbero aprire nuove prospettive per l’approccio ai malati con tumore del colon-retto.