Oggi 14 Settembre moltissimi alunni sono ritornati sui banchi di scuola per inaugurare l’anno scolastico 2020-2021 tra ansie, paure, gioia e voglia di ritornare ad una vita normale.
Non sarà facile gestire la scuola ma non sarà di certo impossibile. Giungono infatti, già le prime critiche di genitori torinesi che questa mattina si sono ritrovati i loro figli assembrati in centinaia dinanzi ai licei, attendendo di entrare ad orari scaglionati.
Non mancano gli scherzi, scrive un insegnante: “qualcuno si tossisce in faccia, altri rubano la mascherina al compagno. Preferisco non parlare, capiscimi” mettendo in evidenza una situazione disastrosa.
«Non che sul pullman andasse meglio», commenta uno studente. Al Galfer c’è solo un ingresso, e non c’è alcuna differenza tra il pre e il post covid. Tranne per le mascherine, che vengono alzate fino al naso solo quando si entra nell’istituto. Stessa situazione negli altri licei principali del centro: Gobetti, Gioberti, D’Azeglio e Alfieri, che non riesce nemmeno a sfruttare al meglio i diversi ingressi a disposizione. Tutto un programma le facce dei genitori dei “primini”, che attendono i figli all’uscita.
«Sono scioccata – commenta una mamma – io sono un medico e dopo tante attenzioni a casa non so nemmeno cosa dire a mia figlia. Capisco che la responsabilità dei presidi arrivi solo fino ai cancelli, ma così è una presa in giro». Maggiore organizzazione al Regina Margherita, dove i professori accolgono gli studenti fuori dall’istituto e li accompagnano personalmente in classe. “Il rischio zero non esiste” aveva detto nei giorni scorsi l’assessora all’istruzione Chiorino, vero, ma anche la prevenzione zero non dovrebbe essere presa in considerazione.