Il carcinoma della prostata è al 3°-4° posto tra le neoplasie che maggiormente uccidono nel mondo. Più di 600.000 nuovi casi di malattia vengono registrati ogni 12 mesi.
Esistono differenze nella prevalenza del carcinoma prostatico a seconda della regione di residenza. Un’alta incidenza è stata osservata in Nord America e in Europa occidentale. Molto raramente, il cancro alla prostata si riscontra tra giapponesi e coreani, nonché residenti in America centrale e Africa occidentale. L’età media dei pazienti con carcinoma prostatico diagnosticato è tra i 55 e i 70 anni.
E’ definito un tumore silente per via dei sintomi che molti uomini non riconoscono subito se non prima che essi abbiano generato metastasi.
-Ereditarietà (se i parenti stretti avevano il cancro alla prostata, questo raddoppia il rischio di malattia);
-età (il rischio aumenta in modo significativo dopo 50 anni);
-stile di vita sedentario, sovrappeso;
-rischi professionali. Quindi, il rischio di sviluppare il cancro alla prostata è maggiore tra i saldatori e i lavoratori direttamente a contatto con gomma, plastica, cadmio;
– Razza. Il carcinoma della prostata è circa il 60% più comune nei soggetti di razza Negroide;
-infezioni croniche del sistema genito-urinario.
Per molto tempo, il cancro alla prostata può essere completamente asintomatico, la comparsa di uno o più dei seguenti sintomi può indicare questa malattia.
-minzione frequente ovvero il numero delle volte che si fa pipì (il numero normale di minzioni per un adulto è di 4-9 volte al giorno durante il giorno, 1 volta di notte);
-flusso debole e intermittente di urina;
-una sensazione di svuotamento incompleto della vescica;-incontinenza urinaria (perdita di urina);-
-sangue nel liquido seminale e / o nelle urine;
-dolore alle ossa pelviche, gonfiore degli arti inferiori, perdita di peso (indicare la prevalenza del processo).
Se sei preoccupato per uno o più dei sintomi sopra elencati, devi contattare un oncologo qualificato che pianificherà un esame e stabilirà la diagnosi corretta.
Se compaiono i primi segni della malattia, contattare immediatamente il vostro medico!
Scoprire il cancro molto presto significa potersi salvare la vita. Ecco gli esami che ti consigliamo di fare per diagnosticarlo quanto prima. La regola generale suggerisce di effettuare esami di routine già a partire dai 45 anni.
-Esame del sangue per l’antigene prostatico specifico (PSA) (totale, gratuito); per questo, viene eseguito un esame del sangue venoso;
-ultrasuoni degli organi della cavità addominale, del bacino e dello spazio retroperitoneale (secondo le indicazioni – ecografia transrettale);
-esame a raggi X delle ossa del bacino, colonna lombare;
-biopsia prostatica (una procedura indolore in cui un campione di tessuto viene prelevato da una sezione patologica della prostata per esame istologico);-
-tomografia computerizzata (TC) degli organi del torace, cavità addominale, spazio retroperitoneale e bacino con contrasto endovenoso.
Con l’aiuto di speciali tecniche a raggi X e l’uso di un mezzo di contrasto (triombrast), le immagini del corpo vengono acquisite in diverse proiezioni; In questo modo si ottengono informazioni dettagliate su organi e sistemi. Questo studio consente di determinare la presenza o l’assenza di un tumore e anche di chiarire la prevalenza del processo;
Con una diagnosi confermata di carcinoma prostatico, è necessaria un’ulteriore considerazione del caso della malattia da parte di un team multidisciplinare di oncologo, chirurgo oncologico e radioterapista. La scelta delle tattiche di trattamento dipende dallo stadio diagnosticato del tumore. Inoltre, vengono prese in considerazione l’età, le condizioni generali e le malattie concomitanti del paziente.
I principali metodi per il trattamento del cancro alla prostata sono:
-l’osservazione attiva comporta un regolare esame dettagliato e la determinazione del livello di PSA senza alcun trattamento fino a quando non si verificano sintomi della malattia o il valore di PSA supera un certo livello.
-metodo chirurgico, prostatectomia radicale (rimozione completa della ghiandola prostatica con tumore e rimozione bilaterale dei linfonodi pelvici) viene eseguita per pazienti con un’aspettativa di vita stimata di oltre 10 anni;
-il metodo di radiazione viene utilizzato come trattamento indipendente se vi sono controindicazioni all’intervento chirurgico o in combinazione con un trattamento chirurgico per prevenire la ricaduta (recidiva) della malattia, nonché in presenza di metastasi;
-metodo farmacologico (terapia ormonale). Questo tipo di trattamento viene utilizzato se altri tipi di trattamento non sono possibili o inaccettabili. Utilizzato anche per la ricaduta;
la chemioterapia per il carcinoma della prostata viene utilizzata nelle fasi successive della malattia e in presenza di metastasi. La chemioterapia è anche usata in aggiunta alla terapia ormonale.