Mamma & Donna

Usare la Tachipirina durante la gravidanza, riduce la fertilità futura del bambino in età adulta. A dirlo uno studio


Durante la gravidanza molte donne usano paracetamolo, la classica Tachipirina per alleviare febbre o dolori di vario genere poichè risulta essere tra i pochi farmaci ben tollerati nel periodo. Secondo uno studio, il paracetamolo può diminuire la fertilità, in età adulta, del bambino in grembo.

E’ su Scientific Reports che sono stati riportati i risultati di diversi studi in cui si afferma che, quando una madre assume Tachipirina durante la gravidanza, provocherà danni all’apparato riproduttivo delle bambine in età adulta,  con conseguenze anche molto negative: meno ovociti, ovaie più piccole.

Il paracetamolo è molto usato come antipiretico, antidolorifico e anti-infiammatorio e in alcune fasi della gravidanza, è permesso usarlo.

Lo studio, basato su un gruppo di donne in stato di gravidanza, ha permesso di verificare che i danni non coinvolgevano solo le bambine ma anche i maschi, che in età adulta riscontravano diminuzione della fertilità.

Quanto paracetamolo assumere per non determinare danni al nascituro?

Nonostante ben tollerato, in particolare per alleviare il dolore della pubalgia, il paracetamolo va assunto con cautela e sempre ai minimi dosaggi.

Lo studio ha rivelato che gli antidolorifici assunti durante i 9 mesi avevano effetti anche su generazioni successive.

Come agisce il paracetamolo?

Per capire realmente in che modo il feto possa essere danneggiato da questi farmaci, partiamo dal presupposto che, tutti i medicinali possono avere conseguenze sul bambino.

Alcuni antidolorifici possono influenzare lo sviluppo delle cellule germinali, che saranno il responsabili della formazione di uova e spermatozoi. Non è ben chiaro il motivo per cui accade ciò. Altri medicinali come aspirina, ibuprofene, diclofenac, naprossene, potrebbero allo stesso modo determinare lo stesso effetto e stesse conseguenze ma, attualmente, non ci sono prove certe.

Sicuramente il paracetamolo, essendo un farmaco acquistabile senza ricetta, è stato usato in maggiori dosi dalle madri in dolce attesa e ora ne sono evidenti i danni causati nel tempo.


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