Vaccino vietato ai minori di 16 anni: la decisione presa dapprima in Gran Bretagna e Usa, viene confermata anche in Europa (e in Italia), che non hanno approvato il vaccino per i giovanissimi.
Può usufruire del vaccino una vasta gamma di cittadini, tranne gli under 16: via libera quindi per gli anziani di qualsiasi età, immunodepressi, pazienti con difetti della coagulazione e donne in gravidanza o allattamento. Molti chiedono il motivo e sono preoccupati perchè ciò sembra non dare sicurezza al prodotto, generando grande confusione.
I motivi per cui la vaccinazione non sarà disponibile agli under 21, sono essenzialmente due: in primis perché, come emerso fin dai primi mesi di questa pandemia, al di sotto dei 16 anni c’è una probabilità estremamente bassa di sviluppare una forma grave di Covid-19, dunque quella che comprende bambini e adolescenti risulta non essere una categoria a rischio.
In secondo luogo, i minori di 16 anni sono per ora esclusi perché i test clinici che hanno permesso al primo vaccino Covid di essere approvato per efficacia e sicurezza sono stati condotti sugli adulti. Ciò significa che, al momento, non ci sono dati a disposizione affinché il vaccino venga approvato anche per la fascia pediatrica.
Questo non significa che ciò non accadrà in futuro: la Pfizer ha già annunciato che la sperimentazione sui bambini partirà a breve e solo in quel momento si potrà raggiungere l’immunità di tutta la popolazione. Come per gli adulti, la sperimentazione servirà a comprendere quale sarà il dosaggio, sicurezza e efficacia del vaccino e se sarà necessario variare le dosi a seconda delle diverse fasce di età.
Per i bambini di età compresa tra 0 e 2 anni invece, che non hanno una risposta immunitaria completa e matura, si dovrà ritardare ancora di molto la somministrazione per non creare danni immediati e futuri.
Quando la sperimentazione avrà dato dati certi, si proseguirà con l’approvazione da parte dell’Ema ed esso sarà allargato a tutta la popolazione di età inferiore a 16 anni.
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